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«Nice to meet you» Ministro Zaia

01/07/2008
Nello stringerLe virtualmente la mano per augurarLe buon lavoro, adottiamo quelle brevi parole da Lei pronunciate nel suo primo discorso ufficiale da Ministro, «nice to meet you» (piacere di conoscerti).
Il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali riteniamo che debba essere  per gli agricoltori quasi un  nume tutelare che vegli su di loro, li protegga e li affianchi nelle
lotte quotidiane.
E siccome Lei, Ministro, proviene da un territorio e da una cultura che, nel nostro immaginario collettivo salentino, percepiamo abbastanza lontani, abbiamo sentito il bisogno di
conoscerLa meglio per fugare  nostre eventuali ansie e perplessità.
Per intuire un suo profilo abbiamo girovagato in internet. Apprendiamo che Lei Ministro,  Luca Zaia, nato a Conegliano Veneto nel 1968, è stato l’enfante prodige della Lega; nel 1987 si diploma alla scuola enologica Cerletti della sua cittàe nel 1993 si laurea all’Università di Udine in Agraria (Scienze della Produzione Animale). A soli 25 anni viene eletto consigliere comunaledi Godega di Sant’Urbano, nelle file della LegaNord, Liga Veneta; due anni dopo, nel 1995, diviene Consigliere provinciale e Assessore
all’Agricoltura e nel 1998 (riconfermato poi nel 2002), Presidente della provincia di Treviso (il presidente di provincia più giovane d’Italia); nel 2005 vicepresidente della Giunta Regionale del Veneto con delega alle Politiche dell’Agricoltura e Turismo.
La sua preparazione specifica ed alcune sue prime dichiarazioni ci rasserenano: «…Il comparto agricolo nazionale è l’ossatura di tutto il sistema, ma occorre difenderlo: dagli eccessi dei burocrati europei, da chi non ha ancora compreso che qualità  significa garanzia della salute  pubblica e del Made in Italy, dall’aggressività  e dalla concorrenza
asimmetrica del mercato globale. L’agricoltura va posta, con forza e con competenza, nell’agenda delle priorità strategiche: questo è ciòche chiedono tutte le componenti del mondo agricolo. Voglio che gli agricoltori, le aziende, le associazioni e l’opinione pubblica sappiano che cammineremo insieme e ci sporcheremo le scarpe di terra per rivoltare e migliorare le politiche su questo straordinario patrimonio che ci è stato affidato…».
«…La comunicazione è un fattore di trasparenza e correttezza e deve essere seria ed esatta; ma insospettisce questo continuo tempismo…,
«…Obiettivo del mio lavoro sarà valorizzare e proteggere i prodotti tipici italiani di qualità, ambasciatori della culura del nostro Paese nel mondo…».
«..La politica agricola oggi non si decide però in un ufficio romano, ma nella contrattazione a livello comunitario, dove intendo battermi per difendere le nostre imprese agricole…».
Ma, Ministro, le nostre perplessità affiorano quando apprendiamo alcuni  suoi pensieri da leghista doc:
• la bassa considerazione che lei ha dell’Inno di Mameli.
• il suo desiderio di  spostare l’Agenziaazionale per l’Alimentazione dalla sede destinata di Foggia a Verona (pare che dalle sue ultime dichiarazione abbia riconfermato Foggia).
• il suo obiettivo strategico è la centralità del federalismo, ritenendo che è anche un’opportunità per il Sud (la parola anche non sembra ispirata da un rapporto paritetico).
• la sua asserzione, con una punta di rammarico, sulla bufera Velenitaly: «L’Italia è stretta e lunga, ma quando la si comunica all’estero è una sola».
Comunque Ministro  Zaia, noi salentini, forti della nostra  cultura Magnogreca, siamo disposti a darLe fiducia perché, in fondo, riteniamo che Lei, con la Sua concretezza e competenza, comprenderà che l’Italia è una sola, senza subalternanze, ed oltre al Prosecco e all’Amarone vi sono pure il  Primitivo ed il Negroamaro.
Dopo aver ospitato nella nostra Cantina i due precedenti ministri Alemanno e De Castro, saremmo onorati di ospitare anche Lei per poterle stringere realmente la mano e, per alle narci ad un mercato globale come fanno i suoi agricoltori, la saluteremmo con
«Nice to meet you»