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Il Primitivo di Manduria doc Una goccia nel mare

12/09/2014
Mancavo da qualche anno ad una delle più importanti vetrine del mondo enoico, il Vinitaly.
In tanti anni di fiera, travolto da un nugolo di visitatori interessati al nostro “nettare”, non solo per business, ma anche per pura curiosità, mi fu difficile abbandonare lo stand per immergermi nella moltitudine dei vini rappresentati. Quest’anno, potenziata l’accoglienza, ho avuto la possibilità di dedicarmi ad una visita approfondita al di fuori del nostro Padiglione.
Non è stata una impresa facile, gli espositori superavano il numero di 4.000. La sera, in albergo, stanco per il lungo girovagare, ma contento per la crescita qualitativa della nostra regione, riflettevo su quale valenza la nostra doc avesse conquistato nel mare magnum dei vini dell’intero globo.
Mediamente la produzione mondiale di vino ammonta a 250 milioni di hl, la quantità destinata ad essere imbottigliata produce 18 miliardi di pezzi.
L’Italia concorre con 40 milioni di hl, di cui solo 15,6 milioni di hl doc, equivalenti a 1,5 miliardi di bottiglie. Fa la parte del leone il Prosecco con 241 milioni di bottiglie, staccati seguono Chianti, Asti e Montepulciano d’Abruzzo.
La Puglia, con i suoi 5 milioni di hl, è una delle regioni più produttive, ma ancora la percentuale dei vini certificati doc è molto bassa. Dopo il Salice Salentino con 139 mila hl, pari a bottiglie 18 milioni, viene il Primitivo di Manduria doc con 87 mila hl, pari a bottiglie 10 milioni, molto più staccato la docg Primitivo dolce naturale con 1.500 hl, pari a bottiglie 200 mila.
E’ pur vero che la nostra doc è ancora una goccia nel mare del vino dell’intero globo, ma è una goccia che non solo sta crescendo, ma sta conquistando un posto nel Gotha dei nettari blasonati.
La sua quotazione, se pur ancora lontana dai titolatissimi Brunello e Barolo, sta raggiungendo, soprattutto con la versione Riserva, vini di antica stirpe come il Chianti.
Attenti, quindi, a non svilirlo, se vogliamo che la sua nobiltà non decada.
Rammentiamo che poco più di due lustri or sono la doc stava per essere abolita per mancanza di utilizzo, quello di oggi è un piccolo miracolo.
La bella addormentata nella vigna si è risvegliata.

I dati si riferiscono al 2012, fonti ISTAT e FEDERDOC